Cyril Despres sfida KTM e Honda

Cyril Despres sfida KTM e Honda

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Cyril Depres dopo aver vinto cinque volte la Dakar con la KTM, per questa edizione, in sella ad una Yamaha YZ450F Rally, lancia la sfida alle KTM, e alle agguerrite Honda HRC!

Cambio della guardia dunque, il cinque volte campione della Dakar, il francese Cyril Despres, ha abbandonato la sua KTM, quella delle cinque affermazioni personali, per la nuova 450 dei tre diapason: la Yamaha YZ450F Rally. Despres è stato il dominatore dell’ultimo decennio nel rally più importante del mondo, vincendo le edizioni del 2005, 2007, 2010, 2012 e 2013 della Dakar. Questa edizione, ancora una volta vedrà i piloti attraversare Argentina e Cile, non percorreranno più le impervie vie peruviane, ma entreranno invece in Bolivia. Dove ci saranno due massacranti tappe marathon di 2.702 km complessivi, con relative prove speciali di 1.590 km.

 «So bene che l’edizione 2014 sarà particolarmente difficile.” scrive Cyryl” La tappe Marathon significa percorrere centinaia e centinaia di chilometri in totale assenza di assistenza, fino al bivacco serale e così in quelle lunghe ore di freddo e di fuoco si cercherà di risparmiare la moto il più possibile. Il percorso sarà più impegnativo che in passato: i 1.000 km in più della gara parlano da soli! Poi andremo in Bolivia per la prima volta. Di alcune tappe abbiamo una idea di come sarà, ma quelle boliviane sono una totale incognita e anche se avessimo voluto andare a dare un’occhiata non avremmo potuto farlo perché tutte le forme di ricognizione erano vietate. Saliremo fino a 4000 metri e in quelle altitudini l’aria manca anche ai motori. Le tappe Marathon e il disegno del percorso solamente per le moto raddoppieranno le difficoltà».

 

Non mancherà dunque la sfida, non mancherà la polvere e non mancherà da parte nostra il tifo ai nostri piloti: Alex Zanotti, Alessandro Botturi, Carlo Seminara, Juan Carlos Carignani, Diocleziano Toia, Alberto e Marco Brioschi, Filippo Talini, Francesco Catanese, Paolo Sabatucci, Francesco Beltrami, Luca Vigilio, Paolo Libralesso, Giulio Napoli e Paolo Ceci.

 

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