Dakar ottava tappa, dopo la Bolivia si va in Cile

Dakar ottava tappa, dopo la Bolivia si va in Cile

Non è stata una speciale difficile oggi quella delle moto e dei quad. Un lungo tratto veloce, per uscire dalla Bolivia ed entrare in Cile. Una speciale di 462 chilometri dove contava più di tutto la velocità, e solo in parte la navigazione. Ha vinto Cyril Despres ed è la sua prima vittoria dall’inizio della gara 2014. La sua Yamaha si è imposta su Joan Barreda che aveva vinto la prima sezione della marathon ieri ed è ripartito in testa stamattina guidando il gruppetto di moto attraverso il Gran Salar. La speciale contornava il grande lago salato e le velocità di punta hanno quasi toccato i 180 km/h. Lo conferma Joan Pedrero che con la sua Sherco non può contare sulle grosse velocità, laddove riesce a fare, come punta massima, i 140 km/h. Gli altri, a cominciare dalla Honda, sono molto più veloci, ma Pedrero si sta comportando bene in questa Dakar, dimostrando le sue capacità di pilota affidabile anche se non figura nella top ten dell’attuale classifica.
Barreda aveva scambiato la sua ruota anteriore con Javier Pizzolito ieri sera, perchè il disco dello spagnolo era storto ed allora, essendo un bivacco marathon quello di questa notte, il solo aiuto poteva venirgli dal compagno di squadra argentino. Anche per questo motivo Pizzolito è arrivato con un leggero ritardo al traguardo di questa ottava tappa della Dakar 2014.
Un Marc Coma completamente afono, senza voce, ha chiuso in terza posizione, mentre ha rimontato bene – e lo sta facendo giorno dopo giorno – il portoghese della Honda HRC, Helder Rodrigues che ha chiuso giusto davanti ad Olivier Pain,su Yamaha.
Nella classifica generale Marc Coma è sempre primo con un vantaggio di 38′ su Barreda mentre in terza posizione si attesta Jordi Viladoms, compagno di squadra di Marc, sempre su Ktm.
Il ritardo di Cyril Despres ormai sembra incolmabile visto che ammonta ad oltre due ore, 2h.23’58” per essere precisi ma non bisogna dimenticare che stanno per arrivare le tappe più difficili, quelle su sabbia e dune, del deserto dell’Atacama.

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