“Torpado Nearco Cape Epic approved” entra nella top ten mondiale
Yader Zoli e Roel Paulissen, appena rientrati da Cape Town, sono entusiasti e desiderosi di raccontare la loro straordinaria esperienza chiamata “Cape Epic”.
Lo stesso entusiasmo, quasi da bambino, non riesce a nasconderlo nemmeno Michele Leonardi che ha chiuso temporaneamente il negozio per fare assistenza tecnica al Team Torpado: “E’ stata la mia prima esperienza in una corsa a tappe, abbiamo lavorato sette giorni su sette dalle cinque del mattino fino la sera. Le bici le montavo e smontavo tutti i giorni, pulivo guaine, fili e freni per la sabbia che entrava dappertutto. Sono rimasto sbalordito dal telaio della Nearco, non si è mosso di una virgola nonostante i chilometri percorsi su un terreno così accidentato e anche i componenti hanno reagito benissimo. In alcuni contesti, una Nearco 27,5” bi-ammortizzata, sarebbe stata il top anche se, la front, più leggera e reattiva dava il massimo soprattutto nei single track veloci”.
Yader Zoli è raggiante:“Pensavo, dopo così tante e diverse gare in mountain bike, dai mondiali alle Olimpiadi, di aver fatto tutto e, invece, mi mancava la Cape Epic. Quando ho tagliato l’ultimo traguardo, mi son venuti i brividi, mai mi era capitato in passato. Sono sette giorni intensi, a livelli molto alti, dove le difficoltà si superano insieme. La Cape Epic è una corsa durissima, particolare, estrema in tutti i sensi, noi non abbiamo in Europa percorsi del genere con sabbia, polvere, sassi e rocce. Ecco perché in alcune situazioni la full sarebbe stata ottimale, ma in altre avrebbe penalizzato. Full o front, si tratta di una scelta. La più grande soddisfazione è aver portato il mio progetto, la Nearco 27,5”, alla Cape Epic ed esserne uscito brillantemente. E’ una cosa fantastica! Ringrazio tutti i miei sponsor (Torpado, Surfingshop, Frm, Rubena, Sixs, Leonardi, J-nrg, Formula e Fi’zi:k) in particolar modo Torpado che ci ha creduto e sostenuto, è impegnativo per un azienda esserci, ma la Cape Epic è la mountain bike”.
Roel Paulissen, pur non essendo alla sua prima esperienza (ha vinto la Cape Epic nel 2008 e 2006) era comunque una novità con il Team Torpado:“Rispetto alle passate edizioni il percorso era più roccioso, scabro, irregolare con tanti single track scavati a mano. La Nearco ha reagito benissimo, abbiamo vinto due traguardi volanti sicuramente anche grazie alle proprietà di questa bici: è più esplosiva delle 29”, anche nelle salite molto dure e ripide si sentivano i vantaggi di una 27,5”. Sono soddisfatto del risultato, era il nostro obiettivo, considerando anche che nelle prime tappe Yader non stava bene poi, per fortuna, si è ripreso. Per il prossimo anno non cambierei nulla né il partner, né la bici”.
La Nearco 27,5” ha superato brillantemente il durissimo test della Cape Epic
“Torpado Nearco Cape Epic approved” entra nella top ten mondiale
Yader Zoli e Roel Paulissen, appena rientrati da Cape Town, sono entusiasti e desiderosi di raccontare la loro straordinaria esperienza chiamata “Cape Epic”.
Lo stesso entusiasmo, quasi da bambino, non riesce a nasconderlo nemmeno Michele Leonardi che ha chiuso temporaneamente il negozio per fare assistenza tecnica al Team Torpado: “E’ stata la mia prima esperienza in una corsa a tappe, abbiamo lavorato sette giorni su sette dalle cinque del mattino fino la sera. Le bici le montavo e smontavo tutti i giorni, pulivo guaine, fili e freni per la sabbia che entrava dappertutto. Sono rimasto sbalordito dal telaio della Nearco, non si è mosso di una virgola nonostante i chilometri percorsi su un terreno così accidentato e anche i componenti hanno reagito benissimo. In alcuni contesti, una Nearco 27,5” bi-ammortizzata, sarebbe stata il top anche se, la front, più leggera e reattiva dava il massimo soprattutto nei single track veloci”.
Yader Zoli è raggiante: “Pensavo, dopo così tante e diverse gare in mountain bike, dai mondiali alle Olimpiadi, di aver fatto tutto e, invece, mi mancava la Cape Epic. Quando ho tagliato l’ultimo traguardo, mi son venuti i brividi, mai mi era capitato in passato. Sono sette giorni intensi, a livelli molto alti, dove le difficoltà si superano insieme. La Cape Epic è una corsa durissima, particolare, estrema in tutti i sensi, noi non abbiamo in Europa percorsi del genere con sabbia, polvere, sassi e rocce. Ecco perché in alcune situazioni la full sarebbe stata ottimale, ma in altre avrebbe penalizzato. Full o front, si tratta di una scelta. La più grande soddisfazione è aver portato il mio progetto, la Nearco 27,5”, alla Cape Epic ed esserne uscito brillantemente. E’ una cosa fantastica! Ringrazio tutti i miei sponsor (Torpado, Surfingshop, Frm, Rubena, Sixs, Leonardi, J-nrg, Formula e Fi’zi:k) in particolar modo Torpado che ci ha creduto e sostenuto, è impegnativo per un azienda esserci, ma la Cape Epic è la mountain bike”.
Roel Paulissen, pur non essendo alla sua prima esperienza (ha vinto la Cape Epic nel 2008 e 2006) era comunque una novità con il Team Torpado: “Rispetto alle passate edizioni il percorso era più roccioso, scabro, irregolare con tanti single track scavati a mano. La Nearco ha reagito benissimo, abbiamo vinto due traguardi volanti sicuramente anche grazie alle proprietà di questa bici: è più esplosiva delle 29”, anche nelle salite molto dure e ripide si sentivano i vantaggi di una 27,5”. Sono soddisfatto del risultato, era il nostro obiettivo, considerando anche che nelle prime tappe Yader non stava bene poi, per fortuna, si è ripreso. Per il prossimo anno non cambierei nulla né il partner, né la bici”.