Campionato del mondo marathon stregato per Mirko Celestino e Luca Ronchi che dalla Francia tornano a mani vuote, doloranti e con gli occhi sporchi di fango. Il capitano si presenta al via nonostante i dolori alla schiena dopo la caduta in allenamento, Ronchi resiste alla pioggia e riesce a portare a termine il suo mondiale nonostante una scarpa rotta.
Ornans (FRA) – Si spengono dopo soli 10 km i sogni di gloria del nostro capitano Mirko Celestino al campionato del mondo marathon che domenica si è corso in Francia, nella caratteristica valle attraversata dal fiume Loue. A rendere tutto più difficile una caduta nella mattinata di venerdì, quando i ragazzi della nazionale stavano eseguendo la ricognizione degli ultimi 30 km di gara. Una caduta, tanto banale quanto fatale, ha compromesso il mondiale di Mirko che da subito ha accusato un forte dolore alla schiena, quasi insopportabile nella posizione da seduto sul sellino della propria bicicletta.
Un’indecisione in uno dei passaggi più tecnici ed insidiosi del tracciato, una tratto tecnico in discesa reso viscido dalle piogge e dal fango. “Durante il giro di ricognizione siamo arrivati decisi a questo punto particolarmente tecnico – ha commentato Mirko nella giornata di venerdì – colto alla sprovvista dal cambiamento di fondo ho perso il controllo della bici picchiando violentemente la schiena a terra.” Celestino si presenta comunque ai nastri di partenza della corsa iridata, stringe i denti, determinato a sopportare il dolore pur di onorare la maglia della nazionale italiana, ma dopo soli 10 km di lotta, tra fango e pioggia, decide per il ritiro: “Non è mai facile decidere di ritirarsi, soprattutto in occasioni così importanti – conclude dispiaciuto Mirko – ma il dolore era insopportabile e non sarei riuscito a resistere un solo kilometro in più in quelle condizioni.”
Ma nel fango di Ornans ecco che emerge la grinta e la voglia di mettersi in gioco nostro Luca Ronchi, più forte della sfortuna e coraggioso come un leone ferito. Luca ce la mette tutta nonostante il tracciato di Ornans non fosse dei suoi preferiti, nonostante le condizioni meteo non fossero le sue preferite. Cade più di una volta, rompe anche una scarpa ma con grinta e caparbietà decide che questo mondiale, per se, per il suo capitano, per la nazionale e per il suo team, deve essere portato a termine, pur giungendo al traguardo in 53ª posizione assoluta.
“Ho pensato più di una volta di fermarmi – ha detto Luca – ma le cadute e la sfortuna che mi ha accompagnato per tutta la gara non hanno fatto altro che alimentare la mia voglia di portare a termine la corsa. Ho voluto onorare la maglia, l’evento e tutti quanti mi sono stati vicini in questa stagione, dagli amici alla famiglia, dal team agli sponsor.”,
Mondiale Marathon: Celestino cede al dolore, ronchi non molla nel fango di ornans
Campionato del mondo marathon stregato per Mirko Celestino e Luca Ronchi che dalla Francia tornano a mani vuote, doloranti e con gli occhi sporchi di fango. Il capitano si presenta al via nonostante i dolori alla schiena dopo la caduta in allenamento, Ronchi resiste alla pioggia e riesce a portare a termine il suo mondiale nonostante una scarpa rotta.
Ornans (FRA) – Si spengono dopo soli 10 km i sogni di gloria del nostro capitano Mirko Celestino al campionato del mondo marathon che domenica si è corso in Francia, nella caratteristica valle attraversata dal fiume Loue. A rendere tutto più difficile una caduta nella mattinata di venerdì, quando i ragazzi della nazionale stavano eseguendo la ricognizione degli ultimi 30 km di gara. Una caduta, tanto banale quanto fatale, ha compromesso il mondiale di Mirko che da subito ha accusato un forte dolore alla schiena, quasi insopportabile nella posizione da seduto sul sellino della propria bicicletta.
Un’indecisione in uno dei passaggi più tecnici ed insidiosi del tracciato, una tratto tecnico in discesa reso viscido dalle piogge e dal fango. “Durante il giro di ricognizione siamo arrivati decisi a questo punto particolarmente tecnico – ha commentato Mirko nella giornata di venerdì – colto alla sprovvista dal cambiamento di fondo ho perso il controllo della bici picchiando violentemente la schiena a terra.” Celestino si presenta comunque ai nastri di partenza della corsa iridata, stringe i denti, determinato a sopportare il dolore pur di onorare la maglia della nazionale italiana, ma dopo soli 10 km di lotta, tra fango e pioggia, decide per il ritiro: “Non è mai facile decidere di ritirarsi, soprattutto in occasioni così importanti – conclude dispiaciuto Mirko – ma il dolore era insopportabile e non sarei riuscito a resistere un solo kilometro in più in quelle condizioni.”
Ma nel fango di Ornans ecco che emerge la grinta e la voglia di mettersi in gioco nostro Luca Ronchi, più forte della sfortuna e coraggioso come un leone ferito. Luca ce la mette tutta nonostante il tracciato di Ornans non fosse dei suoi preferiti, nonostante le condizioni meteo non fossero le sue preferite. Cade più di una volta, rompe anche una scarpa ma con grinta e caparbietà decide che questo mondiale, per se, per il suo capitano, per la nazionale e per il suo team, deve essere portato a termine, pur giungendo al traguardo in 53ª posizione assoluta.
“Ho pensato più di una volta di fermarmi – ha detto Luca – ma le cadute e la sfortuna che mi ha accompagnato per tutta la gara non hanno fatto altro che alimentare la mia voglia di portare a termine la corsa. Ho voluto onorare la maglia, l’evento e tutti quanti mi sono stati vicini in questa stagione, dagli amici alla famiglia, dal team agli sponsor.”,