Cairo, Egitto – Al Pharaons 2012Diocleziano Toia, allunga la striscia positiva del Dirt Racing Team Beta, in questo 2012 da ricordare. Il pilota lombardo, alle prime esperienze nel mondo dei rally-raid ha ottenuto un prestigioso settimo posto nella classica gara Egiziana.
In tutte e sei le tappe che caratterizzano il Pharaons, Toia ha tagliato il traguardo di giornata nella top ten, senza riscontrare grossi problemi alla sua Beta, se non un guasto per corto circuito all’impianto elettrico nel corso della quarta tappa, che ha dato da lavorare ai meccanici.
Era molto importante fare parecchi chilometri per svezzare la moto. Va ricordato che questa è la seconda versione della Beta Rally Passion, moto con telaio a traliccio interamente progettata e realizzata da Dirt Racing, che aveva fatto il suo debutto ad Abu Dhabi con il primo prototipo del 2011.
Aver completato tutto il Pharaons, oltre che essere un segnale molto positivo sulla bontà del progetto della moto by Machetti, è un fattore da non trascurare nell’economia dello sviluppo, per la quantità di dati forniti da questa formidabile esperienza.
Diocleziano Toia: La sfida del Pharaons già di per se mi eccitava, dopo essermi ritirato lo scorso anno a poche speciali dalla fine del rally, quando ero ben piazzato, avevo un conto aperto con questo fantastico rally, ed ero deciso a fare tutto il possibile perché questo conto fosse chiuso. Correre poi il Pharaons portando addirittura al debutto la seconda versione della Beta Rally Passion, mi ha caricato di responsabilità. Son quindi partito per questa gara davvero impegnativa con le migliori intenzioni ma anche conscio del fatto che l’imperativo era di portare la moto al traguardo, quindi ho cercato di controllare fin da subito la mia tipica irruenza alla guida per non stressare troppo la moto. Mi son reso conto fin da subito che pur non tenendo un ritmo troppo alto, se avessi mantenuto quel passo di gara, sarei riuscito ad ottenere un buon risultato. Ovviamente dal pensare una cosa simile all’ottenerla c’erano di mezzo svariate centinaia di chilometri da percorrere, e tutte le possibili variabili che possono condizionare un rally, ma ho cercato di rimanere sempre lucido, concentrato, e di non forzare mai troppo. A metà rally quando i primi erano già impostati su un’altra gara rispetto alle mie attuali possibilità e i distacchi erano ormai ben delineati, mi son convinto che la tattica adottata era quella giusta e che avrei dovuto mettere da parte le ipotesi di andare all’attacco verso fine rally, anche perché visti i distacchi, non c’era alcuna possibilità di recuperare posizioni. Inoltre mi son trovato a dover gestire l’unico vero inconveniente di gara che mi ha fatto tremare, quando a pochi chilometri dalla fine della quarta tappa la mia Beta si è ammutolita per un guasto elettrico, forse dovuto a un inconveniente con la strumentazione. Ho perso parecchio tempo prima di riuscire a ripartire, e il mio meccanico, che devo ringraziare tantissimo, ha dovuto lavorare davvero tanto per rimediare al guasto. Così, giocato il mio jolly ho pensato solo a portare a termine la gara nel migliore dei modi. Tagliato il traguardo mi son rilassato, son davvero contento, e arrivato alle piramidi per la passerella finale ho iniziato a realizzare la bella impresa di cui siamo stati capaci, perché ho ricevuto i complimenti da tante persone che in questo rally mi son state vicine. Devo ringraziare tutti, dal team, al mio meccanico, allo staff di JVD, ai media, ai miei compagni di gara. Ora torno a casa e mi godo questo risultato, in una delle gare storiche dei rally-raid e continuo il mio avvicinamento alla Dakar con la speranza di riuscire a fare un’altra gara durante l’autunno.
Paolo Machetti:devo ringraziare il Toro (Toia), per quello che è riuscito a fare. Nemmeno nel più bello dei sogni avrei mai potuto immaginare di portare una mia moto al settimo posto finale del Pharaons alla gara del debutto. Così è stato, e se è vero che i meriti vanno sempre equamente distribuiti quando le cose vanno bene, così come i demeriti nei momenti negativi, mi sento di dire grazie a tutti, al team, ai tecnici e ai meccanici, e questa volta soprattutto a Diocleziano che è stato davvero super. La moto poi si è dimostrata affidabile e competitiva, il che mi rende davvero orgoglioso del lavoro svolto e mi da ulteriore motivazione nel continuare la strada intrapresa. In conclusione ricordo che la prossima settimana Beta presenterà ” work in progress” la moto da rally su telaio standard che debuttera’ alla dakar 2013.
Toia e Dirt Racing Team Beta da protagonisti al Pharaons
Cairo, Egitto – Al Pharaons 2012 Diocleziano Toia, allunga la striscia positiva del Dirt Racing Team Beta, in questo 2012 da ricordare. Il pilota lombardo, alle prime esperienze nel mondo dei rally-raid ha ottenuto un prestigioso settimo posto nella classica gara Egiziana.
In tutte e sei le tappe che caratterizzano il Pharaons, Toia ha tagliato il traguardo di giornata nella top ten, senza riscontrare grossi problemi alla sua Beta, se non un guasto per corto circuito all’impianto elettrico nel corso della quarta tappa, che ha dato da lavorare ai meccanici.
Era molto importante fare parecchi chilometri per svezzare la moto. Va ricordato che questa è la seconda versione della Beta Rally Passion, moto con telaio a traliccio interamente progettata e realizzata da Dirt Racing, che aveva fatto il suo debutto ad Abu Dhabi con il primo prototipo del 2011.
Aver completato tutto il Pharaons, oltre che essere un segnale molto positivo sulla bontà del progetto della moto by Machetti, è un fattore da non trascurare nell’economia dello sviluppo, per la quantità di dati forniti da questa formidabile esperienza.
Diocleziano Toia: La sfida del Pharaons già di per se mi eccitava, dopo essermi ritirato lo scorso anno a poche speciali dalla fine del rally, quando ero ben piazzato, avevo un conto aperto con questo fantastico rally, ed ero deciso a fare tutto il possibile perché questo conto fosse chiuso. Correre poi il Pharaons portando addirittura al debutto la seconda versione della Beta Rally Passion, mi ha caricato di responsabilità.
Son quindi partito per questa gara davvero impegnativa con le migliori intenzioni ma anche conscio del fatto che l’imperativo era di portare la moto al traguardo, quindi ho cercato di controllare fin da subito la mia tipica irruenza alla guida per non stressare troppo la moto. Mi son reso conto fin da subito che pur non tenendo un ritmo troppo alto, se avessi mantenuto quel passo di gara, sarei riuscito ad ottenere un buon risultato. Ovviamente dal pensare una cosa simile all’ottenerla c’erano di mezzo svariate centinaia di chilometri da percorrere, e tutte le possibili variabili che possono condizionare un rally, ma ho cercato di rimanere sempre lucido, concentrato, e di non forzare mai troppo.
A metà rally quando i primi erano già impostati su un’altra gara rispetto alle mie attuali possibilità e i distacchi erano ormai ben delineati, mi son convinto che la tattica adottata era quella giusta e che avrei dovuto mettere da parte le ipotesi di andare all’attacco verso fine rally, anche perché visti i distacchi, non c’era alcuna possibilità di recuperare posizioni. Inoltre mi son trovato a dover gestire l’unico vero inconveniente di gara che mi ha fatto tremare, quando a pochi chilometri dalla fine della quarta tappa la mia Beta si è ammutolita per un guasto elettrico, forse dovuto a un inconveniente con la strumentazione. Ho perso parecchio tempo prima di riuscire a ripartire, e il mio meccanico, che devo ringraziare tantissimo, ha dovuto lavorare davvero tanto per rimediare al guasto. Così, giocato il mio jolly ho pensato solo a portare a termine la gara nel migliore dei modi.
Tagliato il traguardo mi son rilassato, son davvero contento, e arrivato alle piramidi per la passerella finale ho iniziato a realizzare la bella impresa di cui siamo stati capaci, perché ho ricevuto i complimenti da tante persone che in questo rally mi son state vicine. Devo ringraziare tutti, dal team, al mio meccanico, allo staff di JVD, ai media, ai miei compagni di gara.
Ora torno a casa e mi godo questo risultato, in una delle gare storiche dei rally-raid e continuo il mio avvicinamento alla Dakar con la speranza di riuscire a fare un’altra gara durante l’autunno.
Paolo Machetti: devo ringraziare il Toro (Toia), per quello che è riuscito a fare. Nemmeno nel più bello dei sogni avrei mai potuto immaginare di portare una mia moto al settimo posto finale del Pharaons alla gara del debutto. Così è stato, e se è vero che i meriti vanno sempre equamente distribuiti quando le cose vanno bene, così come i demeriti nei momenti negativi, mi sento di dire grazie a tutti, al team, ai tecnici e ai meccanici, e questa volta soprattutto a Diocleziano che è stato davvero super.
La moto poi si è dimostrata affidabile e competitiva, il che mi rende davvero orgoglioso del lavoro svolto e mi da ulteriore motivazione nel continuare la strada intrapresa.
In conclusione ricordo che la prossima settimana Beta presenterà ” work in progress” la moto da rally su telaio standard che debuttera’ alla dakar 2013.