Veni, Vidi, Vici

Veni, Vidi, Vici

Mai frase sembra più appropriata per celebrare la vittoria del successore del re di Roma, Antonio Tallarita che, nell’Anno Domini 2011, l’8 giugno alle ore 14.00 (orario dettato da esigenze tecniche di ripresa televisiva), faceva il suo ingresso trionfale nell’urbe più famosa al mondo, scortato da alcuni amici, ma soprattutto scortato dal suo staff che lo ha seguito in questa gloriosa ed imperitura avventura, partita da Piazza Castello a Torino, 147 ore prima.

Non fu facile per l’organizzazione convincere Tallarita alla partecipazione a questa impresa a dir poco titanica che ricorda le grandi imprese dei guerrieri romani al seguito di Giulio Cesare, poi ebbe il suo assenso, ok vengo e vedrò..e no!

Veni, Vidi, Vici! Come Giulio Cesare annunciava con queste sole tre parole, la trionfale vittoria contro l’esercito di Farnace II a Zela nel 47 a.C., Antonio Tallarita giunse..vide..vinse! Non più a quell’Altare della Patria simbolo dell’amor patrio, ma in Piazza del Popolo, una delle più belle Piazze della città eterna, è lì che dopo sei giorni di continuo incedere, alla media di 120 km al giorno, per sei giorni consecutivi, notte e giorno ininterrotti, attraversando paesi, città, fiumi, laghi, come ha scritto Giovanni Moccia sul blog del CTR di Reggio:

Per sei giorni abbiamo percorso le strade del Piemonte, della Liguria, della Toscana e del Lazio. Di giorno e di notte. Col sole, col caldo, col vento, con la pioggia. Attraverso città storiche e paesini sperduti di montagna. A pochi metri dal mare, al culmine di un valico montano. Nel silenzio e nella tranquillità della campagna tosco-laziale, nel frenetico traffico del sabato notte in Versilia. Tra la paura di non farcela e la certezza di essere a un passo dalla storia…

E poi c’è stato il passo del Bracco, la solitudine dell’ultramaratoneta in una notte stellata e piena di lucciole, o quando Antonio ha attraversato, in una brutta notte, con il suo staff medico e tecnico l’odierno Rubicone, l’Aurelia, in Toscana, e una volta superata… Alea jacta est! E poi l’entrata tante volte sognata, ambita, desiderata, nel Lazio, l’attraversamento della Tuscia, e infine..la città eterna! Roma! Entrata trionfale con accanto il Presidente della società sportiva cui milita Antonio Tallarita, Giuliano Mainini, alcuni amici romani fra cui Mauro e Gianluca, ma soprattutto l’Assessore provinciale di Reggio Emilia, Marco Fantini, l’artefice di questa avventura, giunto martedi 7 offrrendo supporto morale e pratico nelle ultime 24 ore di gara.

Torino-Roma solo andata no stop! 720 km senza contare quelli percorsi in più perché le rotonde sono sempre delle trappole e il personale Rubicone è sempre lì davanti!

Infine ce l’ha fatta! Dopo i campionati mondiali di 24 ore, dopo la Nove Colli Running, 202 km, dopo la Spartathlon, ove, per 246 km da Atene, attraverso il Peloponneso, Tallarita giunse a Sparta 17esimo assoluto, giustamente cinto di quella corona di ulivo cui venivano incoronati i vincitori delle antiche olimpiadi, accolto dalle ancelle, trionfante, dopo tutto questo e altro ancora, ecco i 720 km verso Roma, alla conquista della città eterna!

A sostenerlo da casa la moglie, la Professoressa Gabriella impegnata negli scrutinidi fine anno scolastico, ansiosa e sofferente ma fiduciosa! A sostenerlo in questi sei splendidi giorni uno staff medico non comune, del Centro Terapia riabilitativa di Reggio Emilia, nella persona del Presidente Giovanni Moccia, fisioterapista, del Dottor Roberto Citarella, unico, caro, amico, di una professionalità mista ad umanità e altre qualità, non facili da individuare in un’unica persona. Il fratello di Antonio, Salvatore, la conditio sine qua non questo viaggio e questa avventura non poteva mai svolgersi!

I ringraziamenti per la ditta SIXS che ha offerto dei capi lavorati con un intreccio particolare adatto ad essere usati con qualunque temperatura. Per l’orgabizzazione che non si è risparmiata in niente offrendo supporto morale e materiale ai partecipanti, un grazie alle donne del Giro d’Italia Run, Cristina Borra, Tiziana Demaria e al Presidente, Enzo Caporaso e a ogni singolo volontario che ha contribuito alla riuscita della manifestazione, con dedizione, amore.

Tallarita ai microfoni di Radio Uno, sabato pomeriggio ebbe a dire:

Ringrazio oltre allo staff medico e tecnico, ringrazio l’organizzazione della corsa che sta offrendo un’assistenza impeccabile ai podisti, con tanti punti di ristoro e campi-base ospitali dove riposare e recuperare le energie. Nella vita di tutti i giorni sono un ingegnere, dirigente d’azienda. Lo sport mi dà equilibrio e serenità. La corsa è un momento importante che amo vivere con molta intensità. Io vivo a Reggio Emilia, la città che ha ideato il tricolore. Ecco perché non potevo proprio mancare alla Torino-Roma No Stop, una corsa che, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, collega la capitale storica a quella attuale del nostro Belpaese.

Antonio Tallarita vince la Torino-Roma no stop con quasi 34 ore di anticipo sul tempo massimo dato dagli organizzatori! Veni, Vidi. Vici!

Un commento su “Veni, Vidi, Vici”

  1. denise

    Buon giorno
    se permettete mi prendo il merito di aver tirato fuori la famosa frase di Giulio Cesare, per una persona altrettanto immensa, rapportata alle sue imprese che rimarranno storia!
    A qualcuno può non piacere ma è cosi
    un saluto e un ringraziamento alla SIXS

    denise

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