Hell's Gate 2012: Graham Jarvis Again!

Hell’s Gate 2012: Graham Jarvis Again!

Ve ne abbiamo parlato qualche giorno fa, mentre vi presentavamo il nuovo Team Africa Dream Racing, ma vale la pena riportare il comunicato ufficiale della gara, vista la collaborazione e la rilevanza della gara stessa nel panorama dell’enduro estremo.

L’Hell’s Peak, la salita impossibile che sancisce la chiusura definitiva del cancello dell’inferno è il concentrato emotivo dell’intera corsa. Vi confluiscono pochi Piloti, scampati al “massacro” di Hell’s Gate. La salita diventa parte attiva della corsa e del coinvolgimento del pubblico, che accorre a condividere l’ultimo atto della fatica
estrema nel momento risolutivo, bilanciamento perfetto di un evento in cui il culmine emotivo coincide con l’epilogo.

Graham Jarvis, Campione in carica, ha ancora una volta avuto ragione dell’Hell’s Peak e degli avversari rimasti in pochi, pochissimi, quattro soltanto, a contendergli lo scettro che ha reso famoso l’inglese sull’olimpo dell’Enduro nella sua forma più spettacolare e critica, l’Estremo. L’inglese del Flite Team, Pilota supported Husaberg, ha concluso la gara eliminatoria del mattino al secondo, posto, alle spalle del debuttante Jonny Walker (KTM), evidentemente amministrando le risorse in vista dell’impegno cruciale del pomeriggio.
17 Piloti al termine del primo giro, e 11 alla fine del secondo. I tre giri finali (il sesto, inizialmente previsto, è stato tolto per… pietà), diventano davvero critici. Sette magnifici Piloti restano in gara al terzo passaggio, nell’ordine Graham Jarvis, Jonny Walker, Xavier Galindo, Webb Cody, Andreas Lettembichler, Douglas
“Dougie” Lampkin e Piero Sembenini. L’Italiano è fuori al passaggio successivo, il quarto, poiché ha oltrepassato la soglia dei trenta minuti di ritardo dal primo, e nel giro finale è la volta di Lampkin a dover dare forfait.
Cinque magnifici fuoriclasse sul podio finale di Hell’s Gate edizione 2012. Cinque assi stratosferici. Graham Jarvis (Husaberg), stremato, che ha un mancamento alla fine della salita impossibile ma supera il traguardo aiutato dal pubblico (il regolamento lo consente, anzi lo “ordina”), l’inglese Jonathan Walker, detto Jonny
(KTM), lo spagnolo Xavi Galindo (Husaberg), l’americano Cody Webb (Beta) ed il tedesco Andreas Lettembichler (Husqvarna).
Alessandro Botturi (KTM), che portava al debutto ufficiale nell’alta società dell’Enduro il Team Bordone Ferrari, ha condotto una gara memorabile al mattino, quando ha concluso al terzo posto, ma è rimasto vittima di un imprevisto che gli ha impedito di portare a termine la finalissima di Hell’s Gate: un lungo filo di ferro,
nascosto tra la vegetazione, si è arrotolato attorno al mozzo posteriore della sua moto impedendo a moto e Pilota di procedere ulteriormente. Tutto questo accadeva nel corso del secondo giro dei cinque della fase finale di Hell’s Gate, autentico capolavoro dell’Estremo di Fabio Fasola.

The Hell’s Peak, the impossible ascent that marks the final closure of the gate of hell is the emotional
concentrate of the whole race. A few riders arrives there, only those who survived the “massacre” of Hell’s
Gate. The climb becomes an active part of the race and of the involvement of the public, who rushes to share
the last act of extreme fatigue in the decisive moment, a perfect balance of an event in which the peak coincides
with the ends.
Graham Jarvis has climbed the Hell’s Peak once again and beat the opponents, that were in a few, very few,
only four, to contend the scepter that has made the English famous on the Olympus of Enduro in its most
spectacular and critically shape, the Extreme Enduro.
The English rider, supported by Flite Team Husaberg, has finished the Morning Heat at the second place,
behind the rookie Jonny Walker (KTM). Jarvis has apparently managed its resources in view of the crucial
engangement of the afternoon finale race.
17 riders at the end of the first lap, and 11 at the end of the second one. The final three laps (the sixth lap,
initially planned, has been cancelled for…pity), become really crucial. Seven magnificent riders to the third
step: Graham Jarvis, Jonny Walker, Xavier Galindo, Cody Webb, Andreas Lettembichler, Douglas Lampkin
and Piero Sembenini. But the Italian is off at the fourth lap, as he has a delay higher than thirty minutes from
the first rider. One more lap and it’s the turn of Lampkin to give up.
So five are the magnificent world-beaters on the final podium of Hell’s Gate 2012 edition. Five stratospheric
aces. Graham Jarvis (Husaberg), exhausted, he almost faints at the end of the impossible climb, but succeeds
thanks to help of the spectators (the Hell’s Gate Rule allows it, indeed “orders” it), Jonathan Walker, said Jonny
(KTM), the Spanish Xavi Galindo (Husaberg), the American Cody Webb (Beta) and the German Andreas
Lettembichler (Husqvarna).
Alessandro Botturi (KTM), who brought the Bordone-Ferrari Team to the official debut in the high society of
Enduro, has led a memorable race in the morning, when he finished at the third place; but he has been the
victim of an unforeseen event that prevented him from completing the final heat of Hell’s Gate: a long wire,
hidden among the vegetation, has wrapped itself around the rear hub of his bike, stopping bike and rider. All
this happened during the second lap of the afternoon heat of the Hell’s Gate, a true masterpiece of the Extreme
Enduro by Fabio Fasola.

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